Testimonianze HMP Academy

Pazienti HMP Academy

Giovanna

Seguo il dott. Fabrizio Duranti da diversi anni, sia come paziente che, per motivi professionali, come fruitrice di tutti, o quasi, i suoi corsi, e così, vista l’assoluta fiducia che ripongo in lui e nei suoi continui studi, mi sono fin da subito entusiasmata quando ho avuto modo di approfondire, durante la frequentazione dell’Accademia HMP, le premesse scientifiche attraverso le quali il dott. Duranti aveva messo a punto il suo Protocollo “Vigorevo low fat con bevanda aminoacidica” ma, il meglio,doveva ancora arrivare…. Di li a poco avrei iniziato a seguire ogni indicazione del protocollo con dei risultatioltre ogni aspettativa.

Facciamo ora un passo indietro poiché, con il cuore e con la mente, ci tengo a raccontarvi da che cosa deriva tutto questo mio entusiasmo.
Dall’età di 19 anni, oggi ne ho 53, convivo con l’Anoressia, un’ingombrante coinquilina che per anni,nella mia mente, mi ha lasciato ben poco spazio.

Dal rendermi conto che qualcosa mi stava succedendo all’esserne vittima è stato un attimo poiché l’euforia che mi generava il vedere il mio corpo che si assottigliava superava qualsiasi altra logica di pensiero. Non sono mai stata in sovrappeso ma per me lo ero eccome, ma, del resto, è cosa nota che dietro a quella sensazione di un grasso che ti divora c’è ben altro e su questo “altro”, dopo un primo periodo in cui la morte, perchè di questo si parla, sembrava non farmi paura, ho deciso di cominciare a “lavorare” attraverso un lungo percorso di psicoterapia che mi accompagna ormai da lungo tempo e che, insieme a tanto altro, ha contribuito a salvarmi la vita.

Durante questi anni le mie sensazioni, le mie energie, i miei desideri e le mie forze mi facevano oscillare dasituazioni in cui pensavo di essere io a tenere in mano le redini del mio quotidiano ad altre dove ero del tutto ingabbiata in emozioni e comportamenti inquinati dal “SUO” volere, cioè dal volere della parte più buia di me.Quella parte che, tanto faceva stare male me, tanto faceva stare male le persone che mi stavano vicino e che mi amavano ma di un amore, per me, o meglio, per lei,mai sufficiente. Il vuoto che avevo dentro, che nessunogiustamente riusciva a colmare , era capace di trasformarmi in una vera e propria macchina da guerra dove ogni mio desiderio, emotivo e affettivo, doveva essere esaudito, con i miei modi e con i miei tempi, altrimenti la frustrazione e la delusione, rispetto a quel desiderio inevaso, era tale da riuscire a divorare ogni mio volere, ogni mio pensiero facendomi interpretare ciò che mi accadeva come un fallimento personale dove avrei dovuto e potuto fare di più. Come ero diventata brava a controllare la mia fame, avrei dovuto esserlo altrettanto nel controllare comportamenti, sentimenti, emozioni e bisogni degli altri… mica male come ambizione…

Quindi, quel vivere così complicato, dove la mia compagna di merende viveva momenti di grande euforia,nella realtà, non era altro che un faticosissimo “sopravvivere” all’interno di una convivenza forzata fatta solo di abitudini scandite e abiti larghi, inun’inevitabile e profonda solitudine emotiva.

Però, e c’è un però, se oggi sono qui, uscita da tutto questo, entusiasta come una ragazzina, è perchè mai mi sono arresa, aggrappata alla mia voglia di vivere, all’amore e alla forza di mio marito, incredibilmente sopravvissuto alle intemperie, all’amore di mia figlia e poi, alla grande competenza di tutte quelle figure professionali che in questi anni ci sono state. Mi riferiscoalla mia psicoterapeuta, che da subito ha lottato con me, al dott. Fabrizio Duranti e alla dott.ssa Paola Ragnetti che, a distanza, sono stati i miei riferimenti, pronti sempre ad indicarmi soluzioni concrete e preziosissime. Soluzioni che ho adottato fin da subito e con grande soddisfazione nel mio lavoro come Naturopata ma personalmente, con alti e bassi perchè inevitabilmentecondizionata e ingabbiata in pensieri regole, abitudini ecomportamenti ormai radicati.

Devo dire però che quando il dott. Duranti mi ha parlato della bevanda e insieme abbiamo approfondito i dettagli del protocollo, ho avuto immediatamente piena consapevolezza di quanto il mio corpo e la mia mente fossero stanchi di vivere una quotidianità scandita da sacrifici alimentari, movimento perpetuo e scarsa energiae la sensazione che in quelle sue parole ci fosse proprio la soluzione che io ricercavo da sempre. Ogni punto sembrava pensato per me. Avevo superato la soglia dei 50 anni, un cambiamento di rotta era d’obbligo e, visto ciò che mi veniva proposto, non mi poteva andare meglio!

Allora, innanzitutto in merito all’alimentazione ciò cheavrei dovuto fare non cambiava affatto le mie abitudinidal momento che sarei passata dal mangiare molto pocodurante il giorno al bere la bevanda con i latti in quantità libera, cosa che, messa in pratica, mi ha immediatamente fatto dimenticare quel quotidiano senso di fameinascoltato per anni. E poi la sera, come da sempre, avrei potuto cenare ma con delle modalità completamente differenti poichè pane, pasta e dolci a bassi grassi, buonissimi e che ho presto imparato a fare, nonsarebbero stati più banditi ma, al contrario, suggeriti ad ogni pasto. Quindi, alla grande! Finalmente, il mio medico di fiducia mi stava dando il permesso dicontinuare ad alimentarmi in maniera leggera durante il giorno e di mangiare in quantità alimenti proibiti a cena senza farmi sentire in colpa! Impossibile non entusiasmarsi di fronte a tali premesse!!

E poi, grandi soddisfazioni anche in merito al come e al quando fare attività fisica, altro pilastro importante del protocollo. Finalmente avrei potuto praticarla monitorata ( metodo HRV Power n.d.r.) e secondo delle regole che, in linea con le mie potenzialità e nel rispetto dei miei tempi di recupero dove il riposo è d’obbligo, non mi avrebbero più fatto incorrere in tutti quei fastidi che avevo da sempre, conseguenza di un’errata gestione delle mie risorse dove la premessa era sempre quella dello sfinimento!Risultato, ho ripreso a correre con un’energia mai avuta prima e divertendomi tanto!

E poi… ho imparato a dare un grande valore ed una grande importanza allo svolgimento quotidiano di alcune tecniche di riequilibrio energetico, indicate sempre dal dott. Duranti che mai andrebbero sottovalutate.

Per quel che mi riguarda, visto anche il lavoro che svolgo, so molto bene quanto queste siano fondamentali per il benessere di mente e corpo ma devo ammettere che solo oggi riesco a comprendere appieno il benessere assoluto che ne deriva, cioè solo dopo che ho deciso che 20 minuti del mio tempo, nell’arco di un’intera giornata li avrei di certo trovati. E la costanza mi ha premiato al punto che anche dei seri problemi che avevo alla cervicale, in alcuni momenti quasi invalidanti, si sono attenuati moltissimo quasi fino a scomparire. Minore stress, minore tensione, maggiore energia e lucidità sono state le preziose conseguenze di uno spicchio del mio tempo.

E infine, un altro aspetto in esclusiva del protocollo che mi sta aiutando tantissimo e che aumenta quotidianamente la mia voglia di fare, è il fatto che tutti i risultati di miglioramento che ho ottenuto fino ad oggi, oltre a percepirli, ho la possibilità di riscontrarli attraverso una serie di misurazioni effettuate con degli strumenti, consigliati sempre dal dott. Duranti.

La premessa di poter avere a disposizione dei riscontri oggettivi è per me molto importante perchè mi consente di dare molto meno spazio a quella parte della mia mente che vorrebbe che io continuassi a vedermi e a percepirmi sempre e solo tutta ciccia e brufoli!

Oggi quei dati, che io quotidianamente rilevo, sono l’espressione inconfutabile dei miei risultati, rappresentano una realtà incontrovertibile in grado di valere molto di più di un’idea, un pensiero, quel pensiero che per anni ha condizionato la mia vita.

Sono quei dati che ogni giorno mi informano sul mio peso, oggi ideale e perfettamente in linea con le mieaspettative, sul mio livello di energia così da farmi decidere, in relazione ai miei impegni, come e quando allenarmi, come e quando meditare e il tempo c’è sempre per fare tutto!

Ad oggi, sono passati 6 mesi da quando ho iniziatoquesta mia avventura, 6 mesi dove mai neanche per un attimo ho pensato di voler mollare qualcosa. Seguire le indicazioni non mi è mai risultato difficile in nessun contesto quotidiano, un po' di organizzazione e sono riuscita a fare tutto senza alcuna complicazione.

La cosa che ogni giorno riscontro è che fisicamente e mentalmente mi sento sempre meglio e da questo ogni aspetto della mia vita ne ha tratto giovamento, dal mio lavoro ai miei affetti, alla mia vita sociale dove sono tornata a riassaporare il piacere della compagnia anche a tavola di fronte a del buon cibo! Mio marito ancora stenta a crederci!

Vero è che anni di anoressia mi hanno insegnato che mai mi potrò permettere di cantare vittoria o di abbassare la guardia perchè una problematica così subdola va tenuta a bada per tutta la vita però, oggi, finalmente, mi è stata data la possibilità di percorrere la strada giusta in grado di contenerne, se non addirittura annullarne, i danni. Per questo non riesco a pensare al protocollo come ad un elenco di cose da fare e non fare ma lo penso e lo vivocome una soluzione, una guida, una guida capace di darmi delle indicazioni ma soprattutto dei permessi , una guida capace di indicarmi “la strada” quella strada che, sono certa, molte persone come me, invischiate, loro malgrado, con i grandi problemi dei disturbi alimentari, hanno perso.

Grazie Fabrizio. Grazie Paola.

Grazie Giovanna!