Testimonianze
La storia di Samira
Sentii per la prima volta il dottor Duranti nel 2006, durante una trasmissione a
Radio DeeJay. Era stato invitato da Linus a presentare il suo libro Il circolo
virtuoso del benessere, che mi affrettai a comprare perché ero rimasta molto
colpita dalla sua coinvolgente energia e dalla sua filosofia del benessere. Lo
lessi e lo rilessi, trovando ogni volta nuovi spunti per migliorare il mio stile
di vita.
Provengo da una famiglia molto semplice e sono cresciuta in campagna. I miei
genitori mi hanno insegnato a rispettare i ritmi della natura, ad apprezzarne la
bellezza e la bontà.
Ho fatto tesoro di questi insegnamenti, e crescendo ho approfondito la
conoscenza delle proprietà curative delle piante prediligendo un’alimentazione
biologica e biodinamica.
Ho scelto uno sport che mi portasse a stretto contatto con l’ambiente naturale,
e cioè la mountain bike. All’inizio lo praticavo per andare su e giù per le
colline nei dintorni di casa mia e godermi i cambiamenti del paesaggio in base
alle stagioni; poi i percorsi si sono spostati alla pedemontana per il piacere
di vedere la pianura dall’alto e scorgere all’orizzonte il luccichio del mare,
fino ad arrivare alla montagna e poter apprezzare un ambiente per me finora poco
conosciuto.
A mano a mano le salite diventavano sempre più impegnative, ogni uscita era una
sfida nuova, ma anche se la fatica mi distruggeva fisicamente ero sempre più
determinata a portare a termine il percorso. Nel 2006, su invito di un carissimo
amico, mi sono presentata a una gara di cross country di un trofeo amatoriale,
classificandomi al terzo posto. Ma mi resi ben presto conto che il mondo
agonistico non faceva per me: troppe tensioni, troppa fatica! Comunque, poiché
l’ambiente sportivo mi piaceva e mi divertiva, mi sono unita a un simpatico
gruppo e ho iniziato a uscire con i bikers di lunga esperienza durante tutto
l’inverno, affrontando lunghe salite e impegnativi single track in discesa. Di
domenica in domenica mi sentivo sempre più forte.
Complice l’acquisto di una bici da competizione nel 2007, da neofita di questo
sport mi ritrovai a vincere quasi tutte le gare amatoriali a cui partecipavo.
Be’, ero entusiasta: più vincevo, più mi allenavo, seguendo i consigli degli
amici. Sembrava tutto facile, ma a fine stagione, in autunno, tutte le mie
fatiche mi presentarono il conto, e iniziò un disagio insieme fisico e
psicologico. Quel circolo vizioso del malessere era il risultato
dell’inesperienza e della mancanza di un supporto tecnico qualificato. Il mio
fisico era appesantito, non ero brillante, e avevo una costante febbricola
pomeridiana. Consultai diversi medici. Presentavo loro gli esami del sangue, e
siccome erano perfetti la risposta era sempre la stessa: «Lei sta bene, non ha
niente. Faccia una vita normale e non ci pensi». Belle parole, ma la realtà per
me era ben diversa.
Così per tutto il 2008 sono rimasta in stand-by: ho pedalato molto poco, una
decina di gare rispetto alla quasi trentina dell’anno precedente.
Una sera, sfogliando per l’ennesima volta il libro del dottor Duranti, mi
soffermai sulla testimonianza di Paolo Alberati, professionista della MBT, e mi
venne subito voglia di fare un passo in più nella mia vita sportiva, ma
soprattutto di acquistare un maggior benessere. La mia cultura da autodidatta
non mi bastava più; volevo essere rassicurata sul fatto che alla soglia dei
quarant’anni potevo credere ancora in me stessa ed essere competitiva,
salvaguardando nel contempo la mia salute.
Sentivo che il dottor Duranti avrebbe potuto aiutarmi, così lo contattai e lui
mi fissò un primo appuntamento nel gennaio 2009. Mi fece un’ottima impressione:
emanava un’energia positiva e rassicurante. Ascoltò con pazienza la descrizione
dei miei disagi fisici, delle mie ansie, delle mie paure, ma gli parlai anche
delle mie aspettative, e dalla mia voce carica di emozione capì che volevo
reagire allo stato di grigiore e stanchezza che mi opprimeva il fisico e la
mente. Analizzò gli esami e constatò che i valori erano buoni. Poi parlammo
dell’acidosi, tema a cui ero già molto attenta. Il dottor Duranti mise in
discussione certe mie convinzioni e io iniziai a guardare il problema da un
altro punto di vista e accettai i suoi consigli. Mi disse che potevo praticare
sport agonistico... e iniziò il nostro percorso.
Seguii il regime alimentare da lui ideato, che prevede l’assunzione di frutta
durante il giorno fino alla sazietà, a cena proteine e verdure per quattro volte
alla settimana e le altre sere carboidrati e verdure in abbondanza; in sintonia
con la filosofia del dottore mi avvicinai ancora di più a una cucina naturale,
energica e nutriente molto affine alla macrobiotica, anche con l’ausilio di
persone esperte in materia, e così, scegliendo gli alimenti più adatti al mio
gruppo sanguigno, evitai eventuali intolleranze.
Il dottor Duranti aggiunse alla dieta un’integrazione naturale di micronutrienti
e un detergente per la pelle agli ioni vitali da usare dopo gli allenamenti e le
gare più faticose per aiutare il corpo a deacidificarsi. Non trascurò la parte
emotiva, e mi insegnò la respirazione addominale per rilassarmi e scaricare la
tensione.
Notai subito dei cambiamenti. Sentivo che il corpo si liberava dalle molte
tossine accumulate negli anni a causa di abitudini sbagliate, stress e attività
sportiva intensa. A mano a mano mi sgonfiavo, la massa grassa iniziò a
diminuire, anche se non persi peso, e la mia figura si assottigliò senza perdere
tono muscolare; la pelle divenne più luminosa e i segni di una fastidiosa acne
rosacea diminuirono. Anche l’umore migliorò. Fu come liberarmi di tanta polvere
e riscoprii in me una nuova vitalità. Dopo anni di buio, finalmente vedevo la
luce del sole.
Passarono circa tre mesi, e feci un’altra visita. Il dottor Duranti, constatato
il netto miglioramento, mi spronò a continuare sulla stessa linea.
All’inizio dell’estate il fruttosio introdotto con la frutta cominciò a
nausearmi, e mi venne la paura di avere il valore della glicemia troppo alto.
Contattai il dottor Duranti, che mi rassicurò e mi consigliò di fare gli esami
del sangue per tranquillizzarmi; ebbene, il risultato fu una glicemia al valore
minimo del parametro di riferimento!
Decisi di cambiare squadra e con un supporto tecnico più specializzato di
partecipare alle gare regionali di federazione, pertanto iniziò anche dal punto
di vista sportivo una nuova, stimolante stagione.
I risultati non tardarono ad arrivare, e con soddisfazione posso dire di aver
conquistato nel 2009 la maglia di campionessa regionale point to point, di aver
vinto il trofeo estivo cross country di federazione, il trofeo d’autunno UDACE e
mi piazzai seconda al trofeo Alpe Adria. Ho gareggiato dalla primavera
all’autunno. A fine stagione mi sono imposta di rinunciare al trofeo invernale:
la voglia e le forze c’erano, ma il mio corpo doveva riposare.
Il metodo del dottor Duranti è ormai diventato per me il supporto insostituibile
delle mie fatiche sportive e della mia vita quotidiana. Sottolineo che ho un
lavoro che m’impegna a tempo pieno.
Concludo con un veloce profilo sportivo di quest’anno. La stagione è iniziata
bene; ho vinto alcune Gran Fondo in regione e sono arrivata prima nel trofeo
Alpe Adria. Purtroppo a fine maggio ho subito un infortunio al ginocchio
(lesione del crociato) che mi ha tenuta lontana dalle gare per un mese proprio
nel clou della stagione. Sembra strano ma questo episodio è stato l’inizio dei
miei più importanti successi, grazie all’applicazione del metodo Duranti e
all’incontro con il dottor Boccolini, fisioterapista nonché eccellente
preparatore atletico, che mi ha seguita sia nella fase rieducativo-preventiva
sia in quella sportivo-agonistica. Così mi sono ritrovata sulla griglia di
partenza nel trofeo regionale XC di federazione dopo soli quaranta giorni, ed è
stato un successo. Tre settimane dopo, a fine luglio, ho vinto la scalata al
monte Lussari, gara molto ambita per la difficoltà del percorso. Ad agosto mi
sono messa in gioco in una Marathon per il titolo Triveneto di specialità, che
ho conquistato. Due settimane più tardi ho indossato la maglia di campionessa
italiana Master Woman 2 a Moena in Val di Fassa. Questa inaspettata vittoria a
livello nazionale mi ha resa molto orgogliosa e ha annullato le fatiche degli
allenamenti, dei sacrifici e delle rinunce.
La determinazione, la fede nelle proprie capacità e la voce del cuore portano
dove si vuole arrivare, basta crederci.
Di tutto questo devo ringraziare il dottor Duranti, che mi ha illuminato la
strada verso un benessere che prima non conoscevo. Il suo è un metodo davvero
vincente!
(Da "Per sempre giovani" ed. Sperling & Kupfer)
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