Testimonianze
In alcuni miei libri ho pensato di inserire le storie di atleti seguiti da me e
di miei pazienti.
L'ho fatto perchè si tratta di esperienze cariche di forza e di energia, specie
perchè scritte da chi le ha vissute in prima persona. Sono storie emozionanti,
che parlano di salute, di limiti superati, di prestazioni sportive, di
problematiche risolte, di successi personali.
Leggendole, probabilmente vi identificherete con i protagonisti, soprattutto se
siete affetti dalla stessa patologia di cui soffriva chi si racconta o coltivate
le stesse ambizioni sportive, ma vi invito alla cautela. Contrariamente a
qualsiasi strategia di marketing che si rispetti, mi preme precisare che il mio
metodo non risolverà tutti i vostri problemi.
Dico questo perchè in vent'anni di pratica medica ho incontrato tantissimi
pazienti, e a ognuno ho consigliato la strada che, a mio parere, sarebbe stata
vincente per lui. Ho indicato un metodo che in teoria potrebbero seguire tutti,
ma che in pratica non tutti possono seguire.
Che cosa significa?
Significa che ognuno di noi ha un suo modo di reagire a un certo tipo di
stimolo, e un suo modo di accogliere determinati suggerimenti, di recepire
un'informazione e di metterla in atto. E sono sempre più convinto che chi riesce
a ottenere dei risultati con il metodo che vi illustrerò è una persona
straordinaria, nel senso letterale del termine, cioè fuori dell'ordinario.
Voi, con ogni probabilità, vi sentite perfettamente normali, ma sappiate che una
sorta di straordinarietà è dentro ognuno di noi. Capita spesso di venire a
sapere di persone comuni, magari poco coraggiose in tantissime circostanze, che
in momenti particolari tirano fuori un'energia e una forza inaspettate.
Si tratta di risorse che possediamo tutti: qualcuno ha voglia di farle emergere,
altri magari non sono ancora pronti a mettersi in gioco. Il mio metodo, infatti,
prevede inevitabilmente che chi lo segue si metta in gioco: non accetta che il
paziente si curi passivamente. Non consiste, per esempio, nel prendere un
farmaco se si ha mal di testa. Non che il farmaco non sia utile: se lo prendete,
il mal di testa passa, ma il problema si risolve senza che abbiate capito perchè
vi è venuto.
Probabilmente, se non siete farmacologi, non capirete nemmeno perchè vi è andato
via, ma se il vostro medico cerca di farvi comprendere che quel mal di testa ha
un'origine precisa, e modificando il vostro stile di vita riuscite a prevenirne
la ricomparsa, allora avrete scoperto che cosa lo aveva causato e perchè se n'è
andato. E sarete molto più forti rispetto a quel disturbo.
Allo stesso modo, le persone che decidono di percorrere la strada che indico non
devono prendere una pillola, ma cominciare a fare attività fisica tutti i
giorni, imparare a respirare con l'addome, trovare più tempo per se stesse,
riorganizzare la propria vita, fare scelte nutrizionali precise, avere la
costanza di assumere integratori, dedicare intere giornate alla
disintossicazione, e quindi allenarsi a superare le difficoltà. E' quello che è
accaduto ai protagonisti di queste storie.
Quando io stesso le leggo, mi rendo conto che alcuni pazienti hanno interpretato
le mie parole alla perfezione. Sono le stesse parole che dico a tantissime altre
persone, ma evidentemente non tutte sono pronte ad affrontare questo tipo di
cambiamento. Non tutte, magari solo per il momento, sanno reagire agli stessi
stimoli in modo efficace.
Chi invece recepisce il messaggio si attiva subito e inizia a trattare bene il
suo corpo, il corpo reagisce e comincia a dare "soddisfazioni": i risultati non
tardano ad arrivare, e con essi il benessere. Ecco perchè vi esorto a
comprendere come i protagonisti dei racconti hanno tirato fuori la loro
componente di straordinarietà. Talvolta è soltanto una forma di pigrizia, una
forma di immobilismo che ci porta a perdere delle opportunità per vivere bene la
nostra vita.
Un'ultima considerazione.
Le storie che i pazienti mi hanno mandato avevano una forte carica emotiva,
perchè erano raccontate con il cuore. Non me ne vogliano gli autori se nella mia
rielaborazione questi slanci sono stati in parte stemperati. Il passaggio da
medico a "guaritore" è molto breve: non volevo correre il rischio di essere
frainteso. Mi preme invece mandare un messaggio chiaro a chi mi legge: se si
tratta bene l'organismo, l'organismo spesso risponde bene e in modo
sorprendente.
Ecco perchè non ho voluto mettere l'accento sulle emozioni legate al
cambiamento: non volevo che quell'enfasi portasse a pensare che nel mio metodo
l'emozione è il traino. Sono l'impegno, la determinazione, la volontà, la
disciplina, la voglia di trattarsi bene che portano i risultati. Le emozioni
vengono dopo, nel raccogliere il frutto dei propri sforzi.
(Da "Per sempre giovani" ed Sperling & Kupfer).
La cosa che proverò a fare, qui nel sito web, è quella di provare a ricontattare
alcuni dei protagonisti di queste storie per chiedegli di scriverci "il
seguito". Così potremo continuare a seguire le loro storie anche a distanza di
mesi o di anni dal loro contributo.
Bene, a questo punto non mi resta che augurarvi una buona lettura!
Fabrizio Duranti
Testimonianze
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