Testimonianze
La storia di Paola: da una cardiopatia ad alto rischio
alla maratona di New York
Questo caso dimostra come la Zona, l’integrazione e
una gran forza di volontà aprano la strada a prestazioni di
successo.
Paola viene nel mio studio nel giugno 1997. Ha avuto
un anno complicato e soprattutto ha alle spalle una vicenda
di salute particolare. Vuole rimettersi in forma e provare
a sentirsi per la prima volta veramente bene. Insieme
faremo un percorso verso la supersalute!
Questa ragazza, all’età di 13 anni, durante la visita medica
per una gara di atletica, scopre di essere affetta da
un’aritmia cardiaca, una forma giovanile piuttosto severa
che comporta una sintomatologia fastidiosa – tachicardie
parossistiche, cioè non legate a cause scatenanti – ma soprattutto
comporta il rischio di morte improvvisa – le famose
morti di certi giovani atleti – se non trattata farmacologicamente.
Inizia così la storia di un’esistenza vissuta «in riserva»,
senza mai chiedere troppo al proprio organismo, con tutto
ciò che tale situazione comporta a livello di salute psicofisica
in un soggetto giovane, ambizioso e soprattutto circondato
da amici sportivi.
La prescrizione è chiara: Paola deve condurre una vita
normale, senza eccessi e prendere due volte al giorno un
farmaco salvavita sperimentale.
Non si perde d’animo e la sua «normalità» contempla
comunque attività in palestra, sciate, qualche immersione…
Tutte trasgressioni agli occhi del suo cardiologo che
cerca invece di spingerla a praticare il golf!
Il suo fisico risponde bene alla terapia, anche se certi
sintomi nuovi si affacciano all’orizzonte: una consistente
ritenzione idrica, una tendenza a prendere peso, una tosse
persistente e insidiosa – di origine assolutamente poco
chiara – alcune allergie alimentari, una terribile rinite allergica
e qualche «sano» mal di schiena.
E dal punto di vista caratteriale? Anche se non in modo
eclatante qualcosa lavora nel suo profondo… Nonostante
Paola sia una persona abbastanza solida il tarlo dell’insicurezza
e dell’inadeguatezza incomincia a roderla, portando
con sé timori e paure mai conosciute prima e una pericolosa
tendenza ad autogiustificare ogni errore commesso,
una mancanza di entusiasmo verso ciò che la circonda e
una preoccupante incostanza: stare male dovrà pur comportare
qualche vantaggio!
Il cibo diventa, come spesso accade, una fonte di gratificazione
importante e così Paola alla moderata attività fisica
aggiunge un’alimentazione costituita in prevalenza di
cibi carboidratici ad alto indice glicemico (pasta, pizza, riso,
cioccolata eccetera). Non ama le proteine e mangia poche
verdure.
Insomma è uno dei tanti esempi del concetto di circolo
vizioso!
Nel dicembre 1996 – all’età già di 33 anni – si decide
per un intervento chirurgico che si rivela definitivo solo
nel febbraio 1997, dopo una seconda lunga seduta operatoria.
La situazione cardiaca è completamente risolta.
Quando però incontro Paola nel mio studio, ai sintomi
accennati in precedenza si aggiungono disturbi digestivi,
extrasistoli, un continuo senso di spossatezza e un gonfiore
diffuso, dovuto probabilmente a un’iperproduzione di
cortisolo da stress psicofisico.
Decidiamo insieme un piano d’attacco per il suo completo
recupero.
Il primo passo è l’alimentazione in Zona con 11 blocchetti
e un’attenzione particolare ai carboidrati, in quanto
Paola presenta una sensibilità altissima ai carboidrati raffinati.
In poco tempo la ritenzione idrica migliora e la rinite
allergica scompare. Anche la sintomatologia più particolare,
e cioè la tosse, misteriosamente cessa, così come le
difficoltà digestive e le extrasistoli.
Per il mal di schiena consiglio dei plantari che risolvono
il problema.
Paola decide di fare un corso di meditazione trascendentale
e da allora medita con regolarità con notevoli vantaggi
sul tono dell’umore, sul superamento delle paure,
sulla tolleranza allo stress e sul controllo della produzione
di cortisolo.
Grazie a un’integrazione fisiologica studiata su misura
inizia a recuperare energia, voglia di fare e soprattutto di
mettersi alla prova.
Incomincia a correre con costanza e regolarità e a far
entrare lo sport tra le attività della sua giornata.
Vi ricordo che parliamo del giugno 1997 e nel novembre
1998 Paola corre e completa con soddisfazione la maratona
di New York: quello è stato sicuramente un gran
giorno per la sua autostima!
Oggi non ha ancora completato il suo cammino verso
la supersalute, ma la condizione di «malata» è già un lontanissimo
ricordo: brava Paola!
(Da “Supersalute con la Zona” ed. Sperling & Kupfer)
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