Testimonianze
La storia di Alfonso
Ciao a tutti, sono Alfonso, un «ragazzo» di trentadue anni di Jesi.
Da quando ho quattordici anni pratico thai boxe ad alti ritmi, pur non
essendo un professionista, perché sono molto appassionato di arti marziali e
di sport da combattimento. Solo chi li ama come me può capire.
Nel corso del tempo sono andato numerose volte in Thailandia proprio
per imparare dai migliori atleti e maestri, e apprendere da loro mentalità,
tecniche e metodi di allenamento.
Dopo i venticinque anni ho dovuto rallentare un po’ i ritmi perché,
terminati gli studi di economia, stavo entrando nel mondo del lavoro e
dovevo confrontarmi con impegni e responsabilità nuovi e con una visione
completamente diversa della vita. Inoltre avevo cominciato a interessarmi
all’MMA (Mixed Martial Arts), lo sport di combattimento a contatto più
completo, in quanto la lotta può proseguire anche a terra, , e ciò comporta
un’ulteriore preparazione fisica, tecnica e mentale.
La passione era sempre la stessa, anzi, era cresciuta, ma allenandomi in
questa nuova disciplina cominciavo a sentirmi stanco, psicologicamente e
mentalmente. Essendo uno sportivo ho sempre cercato di seguire uno stile di
vita regolare e di mangiare in modo sano, sia per ottenere il massimo dalle
mie prestazioni sia per rimanere nella mia categoria di peso, ma mi rendevo
conto che non bastava.
Un giorno Giorgia (persona con la quale ho condiviso poi questo ‘percorso’)
mi consigliò di vedere un programma televisivo in cui un medico dava
interessanti consigli sull’alimentazione:Fabrizio Duranti, appunto
Mi colpì subito perché dava dei consigli molto mirati sul modo in cui
nutrirsi, non limitandosi a elogiare la solita dieta mediterranea. La cosa più
importante, secondo me, era che differenziava la dieta degli sportivi agonisti
da quelli amatoriali. All’inizio mi colpì il fatto che Fabrizio sottolineasse
l’importanza di mangiare tanta frutta e raccomandasse l’utilizzo (in modo
equilibrato) di integratori per diminuire i tempi di recupero e migliorare
le prestazioni.
Così ho pensato: Finalmente un dottore che fa per me! Allora ho cominciato
a seguirlo in tv e ad applicare i suoi consigli, e poi ho comprato il
libro Il circolo virtuoso del benessere. E ho capito che lui non si limita solo
a suggerire alcuni cibi piuttosto che altri, ma che il suo messaggio riguarda
uno stile di vita che coinvolge corpo, mente e «cuore».
Mi entusiasmai delle sue teorie, finché non decisi di andare direttamente
da lui a farmi visitare. Certo, non posso nascondere che la prima volta che
mi prospettò giornate di solo frutta mi venne da ridere. Per non parlare
degli enteroclismi, delle respirazioni, della corsa, di farsi il pane da soli, del
tè verde eccetera. Eppure, forse per sfida, forse per testardaggine, forse perché
in fondo sapevo che era proprio quello di cui avevo bisogno, ho deciso di
impegnarmi in questo «percorso».
E ho riscontrato subito benefici fisici, che con il passare del tempo si
riflettevano anche sulla sfera psicologica. Così tutti quei suggerimenti che
prima consideravo assurdi a poco a poco sono diventati non solo normali,
ma un vero e proprio punto di riferimento, da apprezzare soprattutto perché
sull’argomento «alimentazione» ci sono ben poche certezze.
Da un po’ di tempo abito da solo, e oggi sto vivendo un momento particolare
e impegnativo della mia vita, sia sul piano lavorativo sia su quello
sentimentale. Ma nonostante tutto resisto e mi dedico con ancora maggior
determinazione a questo «progetto», che ha lo scopo finale di farmi star bene.
Inoltre, impegnandomi sempre al massimo, riesco a trovare quel po’ di «pace
e luce» di cui ho bisogno per poter mettere ordine dentro e fuori di me. In
questi momenti provo un profondo senso di gratitudine per le esperienze che
sto facendo, acquisto fiducia in me stesso e mi sembra che, nonostante gli
ostacoli, potrò prendere le decisioni più giuste per la mia vita e raggiungere
i miei obiettivi.
Quindi insisto e persevero nel mio percorso: corro molto, seguo un’alimentazione
macrobiotica (anche se ogni tanto mi concedo qualche sgarro), assumo
integratori, mangio molta frutta e faccio esercizi di respirazione. Insomma,
vado avanti per la mia strada, e se qualcuno non capisce… pazienza!
Il lavoro sta diventando sempre più impegnativo, ma questo non mi
spaventa; anzi, ho voglia di migliorarmi e di progredire, compatibilmente
con le mie esigenze personali. Mi sto dedicando anima e corpo all’MMA e fra
poco andrò a Rio de Janeiro per allenarmi con i professionisti del brazilian
ju jitsu, un’arte marziale che si concentra a terra. Passare da uno sport di
velocità ed esplosività in piedi a uno a terra di «forza» non è facile, e potrebbe
crearmi dei problemi, ma sto molto bene e mi sento pronto. Inoltre fra breve
correrò la mia prima maratona (non vedo l’ora!), e poi chissà cos’altro mi
riserva il futuro.
Questo stato d’animo positivo deriva in gran parte dal fatto che ho seguito
con costanza e passione il metodo del dottor Duranti.
Auguro a tutti voi lettori di poter trovare i vostri momenti di «pace e
luce», di essere felici e di raggiungere le vostre mete.
(Da “Per sempre giovani” ed. Sperling & Kupfer)
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