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Testimonianze
storie fabrizio duranti

La storia di Samira

Sentii per la prima volta il dottor Duranti nel 2006, durante una trasmissione a Radio DeeJay. Era stato invitato da Linus a presentare il suo libro Il circolo virtuoso del benessere, che mi affrettai a comprare perché ero rimasta molto colpita dalla sua coinvolgente energia e dalla sua filosofia del benessere. Lo lessi e lo rilessi, trovando ogni volta nuovi spunti per migliorare il mio stile di vita.

Provengo da una famiglia molto semplice e sono cresciuta in campagna. I miei genitori mi hanno insegnato a rispettare i ritmi della natura, ad apprezzarne la bellezza e la bontà.

Ho fatto tesoro di questi insegnamenti, e crescendo ho approfondito la conoscenza delle proprietà curative delle piante prediligendo un’alimentazione biologica e biodinamica.

Ho scelto uno sport che mi portasse a stretto contatto con l’ambiente naturale, e cioè la mountain bike. All’inizio lo praticavo per andare su e giù per le colline nei dintorni di casa mia e godermi i cambiamenti del paesaggio in base alle stagioni; poi i percorsi si sono spostati alla pedemontana per il piacere di vedere la pianura dall’alto e scorgere all’orizzonte il luccichio del mare, fino ad arrivare alla montagna e poter apprezzare un ambiente per me finora poco conosciuto.

A mano a mano le salite diventavano sempre più impegnative, ogni uscita era una sfida nuova, ma anche se la fatica mi distruggeva fisicamente ero sempre più determinata a portare a termine il percorso. Nel 2006, su invito di un carissimo amico, mi sono presentata a una gara di cross country di un trofeo amatoriale, classificandomi al terzo posto. Ma mi resi ben presto conto che il mondo agonistico non faceva per me: troppe tensioni, troppa fatica! Comunque, poiché l’ambiente sportivo mi piaceva e mi divertiva, mi sono unita a un simpatico gruppo e ho iniziato a uscire con i bikers di lunga esperienza durante tutto l’inverno, affrontando lunghe salite e impegnativi single track in discesa. Di domenica in domenica mi sentivo sempre più forte.

Complice l’acquisto di una bici da competizione nel 2007, da neofita di questo sport mi ritrovai a vincere quasi tutte le gare amatoriali a cui partecipavo. Be’, ero entusiasta: più vincevo, più mi allenavo, seguendo i consigli degli amici. Sembrava tutto facile, ma a fine stagione, in autunno, tutte le mie fatiche mi presentarono il conto, e iniziò un disagio insieme fisico e psicologico. Quel circolo vizioso del malessere era il risultato dell’inesperienza e della mancanza di un supporto tecnico qualificato. Il mio fisico era appesantito, non ero brillante, e avevo una costante febbricola pomeridiana. Consultai diversi medici. Presentavo loro gli esami del sangue, e siccome erano perfetti la risposta era sempre la stessa: «Lei sta bene, non ha niente. Faccia una vita normale e non ci pensi». Belle parole, ma la realtà per me era ben diversa.

Così per tutto il 2008 sono rimasta in stand-by: ho pedalato molto poco, una decina di gare rispetto alla quasi trentina dell’anno precedente.

Una sera, sfogliando per l’ennesima volta il libro del dottor Duranti, mi soffermai sulla testimonianza di Paolo Alberati, professionista della MBT, e mi venne subito voglia di fare un passo in più nella mia vita sportiva, ma soprattutto di acquistare un maggior benessere. La mia cultura da autodidatta non mi bastava più; volevo essere rassicurata sul fatto che alla soglia dei quarant’anni potevo credere ancora in me stessa ed essere competitiva, salvaguardando nel contempo la mia salute.

Sentivo che il dottor Duranti avrebbe potuto aiutarmi, così lo contattai e lui mi fissò un primo appuntamento nel gennaio 2009. Mi fece un’ottima impressione: emanava un’energia positiva e rassicurante. Ascoltò con pazienza la descrizione dei miei disagi fisici, delle mie ansie, delle mie paure, ma gli parlai anche delle mie aspettative, e dalla mia voce carica di emozione capì che volevo reagire allo stato di grigiore e stanchezza che mi opprimeva il fisico e la mente. Analizzò gli esami e constatò che i valori erano buoni. Poi parlammo dell’acidosi, tema a cui ero già molto attenta. Il dottor Duranti mise in discussione certe mie convinzioni e io iniziai a guardare il problema da un altro punto di vista e accettai i suoi consigli. Mi disse che potevo praticare sport agonistico... e iniziò il nostro percorso.

Seguii il regime alimentare da lui ideato, che prevede l’assunzione di frutta durante il giorno fino alla sazietà, a cena proteine e verdure per quattro volte alla settimana e le altre sere carboidrati e verdure in abbondanza; in sintonia con la filosofia del dottore mi avvicinai ancora di più a una cucina naturale, energica e nutriente molto affine alla macrobiotica, anche con l’ausilio di persone esperte in materia, e così, scegliendo gli alimenti più adatti al mio gruppo sanguigno, evitai eventuali intolleranze.

Il dottor Duranti aggiunse alla dieta un’integrazione naturale di micronutrienti e un detergente per la pelle agli ioni vitali da usare dopo gli allenamenti e le gare più faticose per aiutare il corpo a deacidificarsi. Non trascurò la parte emotiva, e mi insegnò la respirazione addominale per rilassarmi e scaricare la tensione.

Notai subito dei cambiamenti. Sentivo che il corpo si liberava dalle molte tossine accumulate negli anni a causa di abitudini sbagliate, stress e attività sportiva intensa. A mano a mano mi sgonfiavo, la massa grassa iniziò a diminuire, anche se non persi peso, e la mia figura si assottigliò senza perdere tono muscolare; la pelle divenne più luminosa e i segni di una fastidiosa acne rosacea diminuirono. Anche l’umore migliorò. Fu come liberarmi di tanta polvere e riscoprii in me una nuova vitalità. Dopo anni di buio, finalmente vedevo la luce del sole.

Passarono circa tre mesi, e feci un’altra visita. Il dottor Duranti, constatato il netto miglioramento, mi spronò a continuare sulla stessa linea.

All’inizio dell’estate il fruttosio introdotto con la frutta cominciò a nausearmi, e mi venne la paura di avere il valore della glicemia troppo alto. Contattai il dottor Duranti, che mi rassicurò e mi consigliò di fare gli esami del sangue per tranquillizzarmi; ebbene, il risultato fu una glicemia al valore minimo del parametro di riferimento!

Decisi di cambiare squadra e con un supporto tecnico più specializzato di partecipare alle gare regionali di federazione, pertanto iniziò anche dal punto di vista sportivo una nuova, stimolante stagione.

I risultati non tardarono ad arrivare, e con soddisfazione posso dire di aver conquistato nel 2009 la maglia di campionessa regionale point to point, di aver vinto il trofeo estivo cross country di federazione, il trofeo d’autunno UDACE e mi piazzai seconda al trofeo Alpe Adria. Ho gareggiato dalla primavera all’autunno. A fine stagione mi sono imposta di rinunciare al trofeo invernale: la voglia e le forze c’erano, ma il mio corpo doveva riposare.

Il metodo del dottor Duranti è ormai diventato per me il supporto insostituibile delle mie fatiche sportive e della mia vita quotidiana. Sottolineo che ho un lavoro che m’impegna a tempo pieno.

Concludo con un veloce profilo sportivo di quest’anno. La stagione è iniziata bene; ho vinto alcune Gran Fondo in regione e sono arrivata prima nel trofeo Alpe Adria. Purtroppo a fine maggio ho subito un infortunio al ginocchio (lesione del crociato) che mi ha tenuta lontana dalle gare per un mese proprio nel clou della stagione. Sembra strano ma questo episodio è stato l’inizio dei miei più importanti successi, grazie all’applicazione del metodo Duranti e all’incontro con il dottor Boccolini, fisioterapista nonché eccellente preparatore atletico, che mi ha seguita sia nella fase rieducativo-preventiva sia in quella sportivo-agonistica. Così mi sono ritrovata sulla griglia di partenza nel trofeo regionale XC di federazione dopo soli quaranta giorni, ed è stato un successo. Tre settimane dopo, a fine luglio, ho vinto la scalata al monte Lussari, gara molto ambita per la difficoltà del percorso. Ad agosto mi sono messa in gioco in una Marathon per il titolo Triveneto di specialità, che ho conquistato. Due settimane più tardi ho indossato la maglia di campionessa italiana Master Woman 2 a Moena in Val di Fassa. Questa inaspettata vittoria a livello nazionale mi ha resa molto orgogliosa e ha annullato le fatiche degli allenamenti, dei sacrifici e delle rinunce.

La determinazione, la fede nelle proprie capacità e la voce del cuore portano dove si vuole arrivare, basta crederci.

Di tutto questo devo ringraziare il dottor Duranti, che mi ha illuminato la strada verso un benessere che prima non conoscevo. Il suo è un metodo davvero vincente!

(Da "Per sempre giovani" ed. Sperling & Kupfer)



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